Cosa sono e a cosa servono? Come si differenziano e quali è importante utilizzare?

Nel post precedente abbiamo parlato delle BASI dell’ASFALTO.
Abbiamo visto gli elementi che lo compongono.

Oggi scopriamo i segreti di un prodotto così straordinario iniziando a
parlare di AGGREGATI.

Capiremo la loro importanza e vedremo come vanno scelti correttamente per il nostro scopo.
E se NON sei un addetto ai lavori ma sei semplicemente una persona interessata, un probabile acquirente, capirai COSA ti stanno offrendo.

È il prodotto giusto per te ? Ti stanno consigliando bene?

Leggi qua sotto e vedrai che sarà tutto più semplice.

Bene,partiamo.Cosa sono gli AGGREGATI ?

Immagina il tuo corpo. Gli aggregati sono lo scheletro.
Di ogni strato che andiamo a realizzare formano l’ossatura

Per la maggior parte derivano da MATERIALI INERTI frantumati e selezionati attraverso diversi passaggi.

Stiamo quindi parlando di frammenti di roccia, a spigoli vivi, di dimensioni ridotte (da pochi millimetri a qualche centimetro), con resistenze meccaniche tendenzialmente elevate.

In aggiunta, si possono anche utilizzare SOTTOPRODOTTI dell’industria (scorie di altoforno, ceneri, etc.)

Si tratta di materiali generalmente più utilizzati per il confezionamento dei conglomerati cementizi. Ora sai che è possibile trovarli anche nei conglomerati bituminosi.

Infine abbiamo gli AGGREGATI ARTIFICIALI, ovvero realizzati mediante lavorazioni industriali.
Cosa sono? Ad esempio sono materiali derivanti da fusione ad alte temperature (bauxite, determinate argille, etc.).

Non hanno una grande diffusione e generalmente vengono impiegati nel caso in cui gli aggregati naturali a disposizione NON abbiano caratteristiche idonee.

Tutti quanti gli aggregati, o meglio le miscele di aggregati, devono possedere determinate caratteristiche e rientrare all’interno di certi parametri.

Dal 2004 ogni prodotto pre-confezionato in impianto deve avere la marcatura CE.

Questo vuol dire una cosa IMPORTANTE.
Se le materie prime utilizzate NON possiedono caratteristiche geometriche,fisiche e chimiche specifiche (aggregati compresi) NON possono essere certificate.

E se NON possono essere certificate, NON possono essere vendute.

Nella realtà è comunque possibile (la normative permettono alcune eccezioni). MA il RISCHIO è ALTISSIMO: nessuno è in grado di darti la GARANZIA su quel PRODOTTO! Questa è la verità.
Se la miscela bituminosa che compri NON è certificata … NESSUNO garantirà il materiale.

Bene, ora che hai compreso questo concetto importantissimo vediamo quali sono i parametri e le verifiche necessarie, secondo le NORME di riferimento NAZIONALI ed EUROPEE.

Vediamo cosa prevedono le normative. In questo modo avrai il quadro delle caratteristiche fondamentali.

Primo aspetto: dimensione e forma.
Gli spigoli devono essere vivi e la forma il più possibile tondeggiante.
Detta così può sembrare un controsenso. Quando parlo di tondeggiante NON pensare ad una sfera. Immagina piuttosto un minuscolo cubo irregolare che tende alla forma sferica.

Questa forma garantisce la migliore compattazione del prodotto dopo la stesura.

Secondo aspetto: qualità e quantità dei fini

Tutte le parti più fini (sabbie da frantumazione) devono avere una porosità specifica (entro certi range). E devono essere presenti in proporzioni ben definite assieme agli aggregati di maggiore dimensione.
In particolare occorre verificare le quantità infinitesimali di argilla all’interno delle parti superfini.

Esistono anche in questo caso normative e test appositi (mediante soluzioni chimiche) per la verifica e la classificazione.

Terzo aspetto: resistenza all’abrasione

Ogni aggregato deve avere una resistenza all’usura ben definita. Esistono prove in laboratorio in grado di determinare quanto l’aggregato resista al “consumo”.
Ma soprattutto esistono test che ne determinano la levigabilità.
Quanto perderà in termini di attrito il materiale? In quanto tempo?

Quarto aspetto: resistenza al gelo

È una caratteristica molto importante quando i materiali vengono impiegati in zone fredde.
Ci sono rocce molto friabili alle basse temperature. Occorre evitare di utilizzarle in queste condizioni.

Bene, per oggi è tutto.

In un prossimo articolo vedremo insieme lo straordinario mondo dei leganti bituminosi.
Capirai come si differenziano l’uno dall’altro e quale è meglio utilizzare nella tua situazione.

Infine analizzeremo la nuova generazione di leganti ecologici. Aprono scenari incredibili.
Nei prossimi anni sono attese grandi NOVITÁ.

Ti aspetto al prossimo post.

Come sempre …
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Io ti ringrazio e ti saluto

A presto.
Francesco G.